in-4° (mm 205x150). Carte 32. Ritratto dell'Autore entro cornice di putti e fogliame (lo stesso che chiude l'edizione del Valvassori a carta 274v), capilettera, finalini e 5 illustrazioni a mezza pagina nel testo. Macchie e restauri, testo abraso e ricalcato a carta 18 ma esemplare completo. Legatura settecentesca in pergamena marmorizzata con titoli entro tassello al dorso. Piatti e dorso lisi. PRECEDUTO DA: Id., Orlando Furioso [...] ornato di nuove figure e allegorie in ciascun canto; Aggiuntovi nel fine l'espositione de' luoghi difficili... In Venetia: per Gio. Andr[ea] Valvassori, detto Guadagnino, 1559. In-4°. Carte 274; 18. Frontespizio della prima parte entro elaborata bordura architettonica, marca tipografica al frontespizio della seconda parte, capilettera, finalini e 46 (su 47) illustrazioni a tre-quarti di pagina nel testo, il tutto xilografico. Ogni canto, ad eccezione del IV, si apre con un'illustrazione e l'opera si chiude con il ritratto dell'Autore. Esemplare difettato: il frontespizio è stato controfondato e rimontato, carta 16 è sostituita dalla carta 15 di un'altra edizione, con conseguente mancanza dell'incipit del IV canto; molti fori e tagli, anche restaurati con scotch trasparente, che in taluni casi ledono l'inciso o interessano il testo; gore d'acqua in tutto il volume.
I OPERA: Agnelli-Ravegnani I, 300 «Ediz. in-4, rarissima. Nessun bibliografo, nè il Melzi, nè il Guidi, nè il Baruffaldi, la citano»; Brancati 2004: «Tra i primi volumi impressi a Pesaro dal Cesano vanno in particolare ricordati l’Orlando Furioso e i Cinque Canti ad esso collegati, che videro la luce in 8° nel 1556 e che possono essere considerati la sua più bella realizzazione sia per la raffinata tecnica tipografica usata, sia per la ricchezza delle numerose tavole illustrative, che ne ornano le pagine: tutte caratteristiche che determinano l’altissimo pregio dell’edizione». II OPERA: L'edizione del Furioso del Valvassori ha il merito di essere stata la prima edizione rivale a quella del Giolito de Ferrari ad essere ristampata con una certa regolarità: almeno 9 volte tra il 1553 e il 1567. Il Valvassori correda la sua versione con una prefazione, spesso citata dagli studiosi per la forte componente edificante, cui fanno eco delle allegorie poste ad apertura di ogni canto; inoltre, le illustrazioni sono incorniciate da una elaborata cornice architettonica composta da grandi fregi a larghe volute, figure allegoriche, trofei d’arme, cornucopie e stemmi.