2 parti in 1 volume in-folio (mm 300x205). Pagine [40], 798; [2], 799-935 [i.e. 937], [15] + 38 illustrazioni calcografiche fuori testo delle quali 34 a piena pagina (6 ripiegate, anche più volte) numerate I-XXXIV, 1 numerata VI [bis], 3 non numerate, delle quali 2 a doppia pagina. 1 frontespizio inciso da Petrus Miotte burgundus e 1 frontespizio tipografico, con vignetta incisa in legno, numerosissime xilografie nel testo con diagrammi e illustrazioni; capilettera, testatine e finalini incisi in legno. Errori nella numerazione: le pagine 63-64 numerate 51-52 e ripetute nella numerazione le pagine 567-568, ma esemplare ben completo. Fioriture e bruniture sparse, con qualche raro quaderno molto brunito. Legatura coeva in piena pergamena con titoli manoscritti al dorso a 4 nervi; forellini di tarlo sul dorso ma buono stato di conservazione. Note di possesso cassate al frontespizio tipografico.
Prima edizione di questa imponente opera, considerata una degli scritti più importanti di Kircher. Qui l'Autore discute le fonti di luce e ombra, e tratta l'argomento in maniera tanto ampia da interessare la storia della fotografia, dell'aeronautica, della prospettiva e della scenografia, dell'astronomia e dell'astrologia, degli strumenti scientifici e della gnomonica. La sua Ars Magna contiene infatti osservazioni sulla natura della luce, sulle illusioni ottiche, sul colore e la refrazione, sulle proiezioni e distorsioni, sulle comete, sulle eclissi, sulle lenti, specchi e meridiane. In quest'opera si descrive inoltre per la prima volta una camera oscura e la lanterna magica: «his Ars Magna lucis et umbrae still occupies a privileged place at the start of the screen's history. In the first edition of Ars Magna (1646) Kircher described a "catoptric lamp" he used to "project" ( "reflect" might be the more accurate word) images onto a wall in a darkened room» (Musser 17); cfr. anche Brunet III, 666; Caillet 5770; Krivatsky 6396; Norman 1216; Sotheran I, 2293: «Very rare»; Wellcome III 394.