Manoscritto a inchiostro blu. 1 carta, scritto recto e verso. Su carta intestata “Partito Comunista Italiano / Il Segretario Generale”. Dimensioni: mm 200x168.
Nella lunga lettera Toglietti, partendo dall'atteggiamento e dal carattere di un giovane, Vittorio, probabilmente il figlio della destinataria della lettera, arriva a parlare dei giovani (ragazzi e ragazze) e del lavoro e scrive: «[…] Lo trovo molto colto e curioso di sapere […] Tieni presente che per la gioventù di oggi […] con la disoccupazione […] non può non pensare a risolvere col guadagno, e con un guadagno forte, la situazione che gli si apre. La vecchia strada del sicuro guadagnetto e del trantran impiegatizio, non può più attirare il giovane a meno che egli non si consideri un mediocre […]. L’alternativa […] è quella di collegare la soluzione del problema […] alle questioni della trasformazione sociale. Per questa strada si diventa comunisti, e allora anche le questioni personali si presentano sotto una luce del tutto nuova. […] Ho sentito che Giovanna vuole studiare, e medicina. […] Appoggia questo suo proposito. Una segretaria può guadagnare discretamente, ma un vero lavoro, per chi sia capace di far qualcosa di più? […]». Togliatti fu tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia. Dal 1927 fino alla morte mantenne la carica di segretario e capo del Partito.