In-8° (mm 158x100). Carte 233, [3]. Ancòra aldina al frontespizio e in fine, spazi per capilettera con letterine-guida. Carta del frontespizio allentata e con due pecette applicate anticamente a cassare una nota di possesso, una terza pecetta rimossa ha provocato un foro, altra lacuna al margine, un esile lavoro di tarlo marginale alle prime dieci carte circa e a poche altre lungo il volume, ma nel complesso buona copia. Legatura muta seicentesca in piena pergamena rigida, con segni del tempo. Timbro di collezione Calleri al contropiatto anteriore.
Prima e unica edizione aldina, «d'un rareté insigne et presque introuvable» (Choix 13335). L'idea che questa edizione seguisse quella giuntina di un anno è stata screditata da Renouard 83.6: «l'édition Juntine de 1517 déclarées être la source d'où procèdent les deux autres [aldina del 1518 e giuntina del 1519, N.d.R], et que Tzschuche dit avoir été copiées par Alde, n'a jamais existé» e del resto questa presunta prima edizione giuntina non è censita in nessuna biblioteca né in Camerini, Annali dei Giunti o in Giunti tipografi. Le opere minori che seguono gli scritti di Mela e Solinus e che concernono la città di Roma, sono in edizione originale. Adams M-1053; Ahmanson-Murphy 171; Brunet IV, 800.