Dattiloscritto a inchiostro nero. Carte [1], 24. Dimensioni: 280x215 mm.
Lunga lettera dattiloscritta di Malaparte a Giovanni Agnelli, suocero di Virginia nata principessa Bourbon del Monte di San Faustino e poi sposa di Edoardo Agnelli. La donna, dopo la tragica morte del marito, iniziò un’appassionata e chiacchieratissima relazione con Malaparte che alterò il senatore suocero. Il dattiloscritto si apre con una lettera di Malaparte a Giulio Ricci, Primo Presidente della Corte di Appello di Torino: "Eccellenza, Ella, pure è al corrente, purtroppo, della subdola e vile campagna di calunnie e d’insinuazioni che il Senatore Agnelli conduce da più di un anno contro la mia persona [...]. Ho inviato al Senatore l’acclusa lettera. La prego, Eccellenza di leggerla [...]". Al senatore Agnelli, Malaparte scrive una lunga lettera di 24 pagine. Incipit: "[...] dopo la nostra rinunzia al progettato matrimonio, la mia nuova situazione nei confronti di Virginia e dei suoi figli mi permette finalmente di uscire da quel doveroso riserbo [...] che mi sono imposto fino ad oggi. Confesso che non è stato facile sopportare in silenzio, per tanti mesi, la Sua sistematica campagna di calunnie, il cui vero ed ultimo scopo non è quello di nuocere me, quanto di colpire, attraverso me la reputazione di Virginia, e, di conseguenza, gli interessi dei suoi figli [...]". Explicit: "[...] Se Lei, entro cinque giorni dalla data di questa lettera, non ritratta le sue calunnie o non ne assume la responsabilità, io sarò nel mio pieno diritto di considerarla [...] un ricchissimo, ma ignobile personaggio. Firmato: Curzio Malaparte. N.B. Non si illuda [...] di poter finalmente attuare, col pretesto di questa mia lettera, la minaccia che da molto tempo Ella mi fa pervenire: e cioè di farmi rimandare al confino. Poiché né la Polizia né la Giustizia del Regime possono prestarsi a soddisfare i suoi rancore e i suoi interessi privati".