In-8° grande (mm 238x157). Pagine: [4], 52 + [4] tavole ripiegate in fine. Pallide fioriture occasionali ma nel complesso ottima copia completa e in barbe, nella sua brossura editoriale (minimi difetti) con dedica autografa di Champollion "A Monsieur Langlès hommage de l'auteur" al margine superiore, e con firma autografa di Louis-Mathieu Langlès all'occhiello, datata 1822. Conservato entro scatola moderna rivestita in tela rossa (mm 265x172).
Prima edizione della prima esposizione di Jean-François Champollion (1790-1832), archeologo ed egittologo francese, del suo metodo per decifrare i geroglifici egizi. In esso egli annuncia la sua assegnazione di valori fonetici a 12 geroglifici e la sua associazione provvisoria di 40 segni geroglifici con i suoni fonetici di 17 lettere greche. Le quattro tavole ripiegate in fine, incise da disegni originali di Champollion (che si firmò in geroglifici), sono costituite da cartigli geroglifici e iscrizioni demotiche, e da una tavola di simboli che Champollion aveva identificato come fonetici. Da queste ricerche iniziali, Champollion fu in grado di progredire verso una decifrazione più completa, rendendo così i testi dell'antico Egitto accessibili ai suoi contemporanei e fondando l'egittologia moderna. Con l'aiuto della Stele di Rosetta, caratterizzata da un testo trilingue (geroglifici, demotico, greco), e di altri monumenti e documenti riportati dall'Egitto da esploratori e scienziati francesi e britannici, Champollion maturò le sue ipotesi fino alla rivelazione finale, che comunicò in una memoria indirizzata nel settembre 1822 alla Académie des Inscriptions et Belles-Lettres. Leggermente rivista, la memoria fu pubblicata da Firmin Didot il mese successivo, con il titolo Lettre à M. Dacier. La presente copia è ulteriormente arricchita da una provenienza importante: appartenne a Louis-Mathieu Langlès (1763-1824), accademico linguista francese nonché conservatore dei manoscritti orientali presso la Bibliothèque Nationale. Sia Champollion, sia Langlès, sono sepolti al Père-Lachaise. Blackmer, 306; L'Aventure Champollion, Paris, BnF, 2022.