De Marchi Francesco

5 volumi in-folio massimo (mm 670x480). I primi 3 volumi di testo a fogli sciolti, in barbe; gli ultimi 2 di tavole, piegate in quarto, con un formato disteso di 670x960, anch’esse in barbe. Tomo I: pagine  [6], XI di prefazione, XII di indici, 8 con vita e opere dell’autore (sulla prima, ritratto in medaglione ovale disegnato da Francesco Hayez e inciso da Pietro Fontana), [1] con facsimile di lettera dell’autore (verso bianco), 172 (sulla prima, testata dipinta da Luigi Agricola e incisa da Pietro Fontana). Altre testate alle pagine 37 e 57 + ritratto in antiporta a piena pagina dell’autore, dipinto da Gaetano Gandolfi e inciso da Pietro Fontana. Tomo II: pagine [2], 206 (sulla prima, testata dipinta da Luigi Agricola e incisa da Pietro Fontana), IV . Altre testate alle pagine 35, 95 e 191. Tomo III: pagine  [2], IV, 204. Tomo IV: pagine [2], con  XLIX tavole. Tomo V: pagine [2], con 54 tavole (numerate L-CIV) . Le tavole sono incise da Pietro Ruga e Giovanni Battista Cipriani con date varianti dal 1805 al 1809. L’opera è contenuta in 5 cartelle di cartonato rustico, coevo, con tasselli in carta giallina stampati in nero, e laccetti. Alcuni indebolimenti ai dorsi, qualche laccetto da sostituire. Qualche leggero alone e fioriture all’interno. Più che buon esemplare.

L’opera del De Marchi fu innovativa sotto diversi aspetti, ma probabilmente il più importante si dimostrò il connubio tra fortificazione e tessuto urbano, studiato sui diversi tipi di territorio, monti, piano, marina, isola, perché per l’autore l’arte di fortificare “procede dalla natura”, e deve quindi sfruttare le risorse orografiche del terreno, senza prevaricare l’aspetto estetico dell’insieme. Diede grande importanza allo studio dei materiali da costruzione ma soprattutto al disegno ed ai modelli in scala, da seguire scrupolosamente, per l’ottenimento del miglior risultato. «L’importanza scientifica di questa opera, e delle aggiunte fattevi dal Marini, la splendidezza della edizione, la rendono rara, ricercata ed assai apprezzata dai bibliografi»(Riccardi). Per uno studio esaustivo dell’opera, si consulti Carlo Promis, in Misc. di storia italiana 4 (1863) 632-68. Cockle, 798 p.207; Fara, Il sistema e la città, 159-161; Riccardi, II, 111.

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