Manoscritto cartaceo in-folio (mm 285x270). 2 bifoli (con un parziale strappo alla piegatura della carta), 8 pagine scritte. Un disegno nel testo. Alcune cancellature e correzioni. Alcuni segni del tempo.
L’antica arte dell’allevamento delle api, nata molti secoli fa, è stata tramandata fino ai nostri giorni e nel tempo ha subito notevoli evoluzioni. Il nostro manoscritto, proveniente molto probabilmente dalla Puglia, è un testimone delle peculiarità di questo lavoro in quei luoghi, nella seconda metà del Settecento. Il testo sembra ricalcare i consigli di tal “P. Iannoia”. «Per evitare che i sciami sieno mascolini, i Pugliesi visitano spesso le arnie […]. La mancanza de sciami […] succede quando la campagna viene offesa dalle brine di primavera, colle quali perdonsi i fiori […]. Si rimedia quando uno sciame se va in stagione non propria. Ciò succede quando in Luglio o Agosto il caldo è estremo. Talvolta succede per la troppa luce. Esse amano il buio […]». Il testo continua con la spiegazione di come si costruisce e di caratteristiche deve avere un’arnia. Si legge anche della coltivazione dei capperi, delle carote, della canapa, dei cavoli e della provenienza del caffè.