In 8° (151x101). Carte [4], 5-28. Ottimo esemplare con antico restauro all’angolo inferiore dell’ultima carta. L’esemplare proviene dalla biblioteca Melzi della quale porta la collocazione a matita AO5. Legatura (XVIII sec.), in mezzo marocchino verde dorso con titolo e decorazioni in oro.
Il Contrasto d’amore, dedicato dal Molino A gli ingegnosi giovani, et alle donne non men ardite che belle, è un dialogo extemporalmente cantato tra i due interlocutori Antiphilo e Philerio. Composta da 151 ottave, l’opera venne attribuita da Lodovico Frati a Gio. Andrea Garisendi (Rimatori bolognesi del ‘400, Bologna 1908, p. 280 e segg.). L’autore (Venezia ca. 1494 - ca. 1571) fu poeta e attore. Dedito alla mercatura, viaggiò molto in Oriente: intanto si dilettava con la recitazione di commedie, e al suo ritorno in patria, fondò un’accademia di musica insieme all’abruzzese Giovanni Armonio, anch’egli commediografo, attore e organista di S. Marco. Contribuì enormemente al successo della messa in scena della commedia “ Marianna” del Dolce, nel 1565, in una fastosa rappresentazione allestita nel palazzo di Alfonso II, duca di Ferrara, sul Canal Grande, come lo stesso Dolce ci conferma nell’epistola dedicatoria all’edizione veneziana del 1565. Molino ha pubblicato la maggior parte delle sue opere in dialetto dietro lo pseudonimo – anagramma “Manoli Blessi”; il Dialogo è l’unica pubblicata in lingua italiana. Le notizie più ampie sul Molino si trovano nella lettera di dedica a G. Contarini, premessa all’edizione del poemetto (I fatti e le prodezze di Manoli Blessi strathioto) curata da L. Dolce, Venezia 1561(vedi:Bongi II, pp. 131-132). M.L.Uberti, Un “conzontao in openion” di Andrea Calmo: Antonio Molin il Burchiella, in Quaderni veneti ,16 (1992). (Si ringrazia per lo studio il Prof. Matteo Callegari).