Manoscritto a inchiostro nero su carta con filigrana. 1 bifolio, scritte 3 pagine. Al verso della seconda carta l’indirizzo del destinatario e traccia di sigillo. Due minime abrasioni d’inchiostro. Dimensioni: mm 220x160. Lunga lettera del celebre storico e scrittore inviata all’abate Riva, per alcuni anni suo segretario e diplomatico a Londra e a Vienna. Fu anche grande esperto musicale, a contatto con i maggiori compositori dell’epoca. Nella missiva Muratori lo incarica di alcune commissioni presso personaggi residenti a Vienna e narra del rientro a Modena del Duca Rinaldo d’Este, cacciato dai francesi e rifugiatosi a Bologna. Ricorda anche la sua opera “Filosofia Morale”: «per altro esso libro ha avuto più fortuna finora di quel che meritava, ed io sperava. Se n’è spacciata in breve la p.a ediz.e. Han fatto di pio a pugni i Librai Veneti e Ver.si per ristamparla. L’h vinta chi aveva il Privil.o. Anche in Mil.o s’è ristampata e si ristampa in Napoli […]». Cita anche l’opera “De paradiso regnique celesti gloria” e la sua pubblicazione. La missiva si chiude ricordando il carcere del filosofo e storico Pietro Giannone: «Difficilm.e consegnerà la Corte di Tor.o l’infelice Giannone a Roma. Vorrà tenerlo per farle paura […]». SI AGGIUNGE: Ritratto di Ludovico Antonio Muratori. Litografia di Perrin. Torino, Fratelli Doyen. Non datata. Dimensioni: mm 214x153. Lievi tracce di umidità.
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