Manoscritto a inchiostro nero. Pagine 93, [2]. Moltissimi esempi musicali nel testo (notazione quadrata su tetragramma). A p. 2 disegno a tutta pagina della mano guidoniana. In fine alcune massime relative ai sacerdoti, tra queste: «Il sacerdote che non sa cantare, è un asino che non sa ragliare, e così tutte due pigliali e buttali à mare». Margini fragili. Legatura dell’epoca in cartone alla rustica. Dimensioni: mm 205x150.
Copia manoscritta del celebre trattato di canto fermo stampato a Milano da Federico Agnelli nel 1686 (per errore segnato 1636) e dedicato Padre Giovanni Abbiati, “Priore dell'Insigne Monastero della Certosa presso Pavia, e Visitatore Generale della Lombardia”. Lo stesso Tettamanzi nell'avvertimento spiega il suo lavoro: «Hò diviso questo in tre libri, il primo de' quali serve solo per chi desidera approfittarsi nel canto, il secondo, et il terzo serve per esercitio ancora de' periti, mancandoli altri libri per uso del Coro».