2 volumi in-4° (mm 256x190). Pagine VIII, 52, 392; [2], 408, XL, 12. Vignette calcografiche col frullone della Crusca e il motto Il più bel fior ne coglie ai frontespizi, una tavola incisa in rame a piena pagina nel testo. Alcune arrossature sparse nei due volumi ma bell'esemplare in barbe. Timbri di antichi possessori ai frontespizi, fra i quali quello del conte Franchini-Stappo. Legartura coeva in cartonato con titoli manoscritti ai dorsi. Piatti lievemente macchiati, dorsi lisi sulle estremità e cerniera anteriore del secondo volume rotta.
Bella edizione dei Ruralia commoda con la revisione del testo e la traduzione di Bastiano De Rossi detto l'Inferrigno, uno dei fondatori dell'Accademia della Crusca. A pagina 42 del primo volume si trova raffigurato un capolettera istoriato da un manoscritto dei Ruralia commoda, in un incisione in rame a piena pagina. Re, pp. 32-33 cita soltanto questa edizione e nota: «è la traduzione migliore dell'originale latino». Sull'opera cfr. Pini, 253-263: «Crescenzi sapeva anche osservare la realtà che lo circondava, registrarla e commentarla, offrendo spiegazioni "scientifiche" e proponendo soluzioni tecniche che, a detta degli studiosi specialisti, hanno spesso il sapore di una sorprendente modernità. In ogni caso la sua opera divenne ben presto, com’è stata giustamente definita, la Bibbia agraria del Medioevo».