Penna e inchiostro bruno su tracce di matita rossa. Carta vergellata bianca con frammento di filigrana "freccia". mm 187x140. Cellini, pp. 20-21. Graziani, n. 9. Bigucci, pp. 42-43, figg. 16-17. Il disegno è in relazione ad un dipinto in ovale rammentato dallo Zanotti come San Francesco ricevente le stimate commissionato dal marchese Muzio Spada (1661-1710) a Giovan Gioseffo Dal Sole. Notizia poi riportata anche da Oretti. L’opera era stata attribuita inizialmente alla maniera più prossima di Giovan Giuseppe Dal Sole (O. Piraccini (a cura di), Il patrimonio culturale della Provincia di Forlì, I, Bologna 1974, 84) poi al suo allievo di origine veronese, Felice Torelli (1667-1748) da Marina Cellini. In base ai recenti ritrovamenti documentari di Monia Bigucci ed all'intervento di restauro del dipinto si può pensare a un riesame diretto dell’opera e all’ipotesi che il dipinto sia piuttosto da attribuire al maestro bolognese anziché al suo allievo, assegnando a lui anche il disegno in esame che sembra costituirne il preparatorio.
G. Zanotti, Giovan Gioseffo Dal Sole, in Id., Storia dell’Accademia Clementina di Bologna, I, per Lelio della Volpe, Bologna 1739, pp. 289-316, 305. 72 Cfr. M. Oretti, Le pitture che si vedono nelle Case e’ Palazzi de Nobili della Città di Bologna, BCABo, sec. XVIII, ms. B 104, II, cc. 54-55, 55.
Applicato in alto agli angoli su cartocino decorato. Conservazione ottima.