In-folio (mm 310x205). Carte XCIIII [i.e. XCV], 1 bianca. Errori nella numerazione delle carte ma esemplare completo anche dell'ultima bianca. Testo per capilettera con letterine-guida. Ottimo esemplare ad ampi margini, con solo alcuni forellini di tarlo e lievi gore marginali al primo quaderno e a poche carte centrali. Legatura settecentesca in cartonato rivestito in carta marmorizzata al dorso e colorata ia piatti, con lacune e abrasioni, oltre a difetti al dorso. Nota di possesso a carta A2r, molte annotazioni della medesima mano cinquecentesca al testo, una correzione di mano di Cola Bruno a carta 42r.
Prima edizione in prima tiratura. Gli studi di Pollidori Castellani e poi di Vela hanno permesso di stabilire che le copie che presentano a carta 42r la correzione a mano "dell'arte" in luogo del testo a stampa "dell'altre", effettuata da Cola Bruno, appartengono con certezza alla rarissima tiratura originale. Cfr. Vela 2001, 53: Cola Bruno, fedele segretario del Bembo, era in quel momento a Venezia per sovrintendere alla stampa delle Prose della volgar lingua, ed effettuò la correzione secondo le indicazioni dategli dell'Autore con cui era in costante contatto epistolare; «la distribuzione sarà iniziata dopo la correzione manuale dell'errore sulle copie dell'intera tiratura». Questo trattato in volgare scritto in forma di dialogo tra Federico Fregoso, Giuliano de' Medici, Ercole Strozzi e Carlo Bembo ambientato a Venezia prima del 1502, come è noto è il capolavoro del Bembo e uno dei più autorevoli e più importanti contributi al dibattito cinquecentesco sulla questione della lingua. Brunet I, 765; Ebert 1915; Gamba 136; Graesse I, 332.