In-4° (mm 220x155). Pagine [4], [12], 162, [2] con un frontespizio allegorico e 5 splendide tavole a doppia pagina fuori testo riproducenti le scenografie della tragedia, finemente incisi in rame da Callot. Marca dello stampatore in fine e fregi tipografici al testo incisi in legno. La nostra copia ha legate in principio del volume due carte, di cui una bianca e l'altra fittamente manoscritta, e 1 tavola con il ritratto di Callot. Fioriture sparse, occasionalmente più marcate, qualche forellino di tarlo anche restaurato e lacuna nel margine inferiore del frontespizio anticamente riparata ma bella copia. Legatura ottocentesca in pergamena con titoli dorati su tassello al dorso, piatto anteriore rimontato e con difetti. Due diversi ex-libris applicati al contropiatto anteriore.
Prima ricercatissima edizione delle tavole del Callot. Rappresentata per la prima volta ad Ancona nel 1618, questa fortunata opera teatrale capolavoro del Bonarelli era stata data alle stampe senza alcun corredo iconografico nel 1619. Nel 1620 viene stampata con le splendide illustrazioni del Callot, l'artista che ha tramandato la testimonianza figurativa dei fastosi spettacoli dei Medici tra Cinque e Seicento; le incisioni, oltre al frontespizio raffigurante il Solimano, riproducono le scene ideate da Giulio Parigi dove Firenze diviene l'Aleppo del dramma. Parigi utilizza un impianto prospettico con tre punti di fuga, sul modello di quello realizzato dal Buontalenti e della scena del Teatro Olimpico di Vicenza, ma impiega scene mobili, preludio al virtuosistico teatro barocco. Cfr. Allacci 729; Berlin Kat. 4412; Cairo-Quilici 3815; Cicognara 1086; Gamba 1810; Piantanida 3870: «Tragedia in cinque atti, una delle più importanti ed interessanti del secolo XVII, assai ricercata per la bella veste tipografica». Manca a Clubb, Boffito e Bruni-Evans. La nostra copia ha legato in principio un ritratto di Callot inciso da Edme de Boulonois da disegno di A. van Dyck.