In-folio (mm 299x195). Carte [12], CCCXIIII [ma 316, due carte non numerate]. Capilettera filigranati incisi in legno su sfondo nero, quello a carta a1r su 8 linee di testo e siglato 'IB'. Presente la carta E8 bianca. Qualche sporadica fioritura e brunitura ma ottima copia. Legatura di inizio Settecento in mezza pelle maculata con piatti marmorizzati, titoli impressi in oro su tassello al dorso. Piatti un poco lisi, piccoli forellini di tarlo e mancanze al dorso. Ex-libris Aristide Ferrerio applicato al contropiatto. Postille di antica mano al testo
Prima edizione postuma estremamente rara del commento di Plauto dell'umanista Pilade Boccardo, grammatico e commentatore dei classici che aveva già collaborato con i Britannico per l'edizione latina delle Vite di Plutarco e quella di Macrobio. Boccardo intendeva riportare i versi plautini al metro antico allontanandosi dalla lezione del Merula, ma al momento della morte era riuscito a stabilire il testo di diciotto delle venti commedie e a commentarne soltanto cinque. Signaroli, Maestri e tipografi a Brescia 70: «L'ambizioso progetto di rivedere integralmente il testo delle venti commedie e di allestire un commento completamente nuovo si arrestò alla morte del grammatico. L'edizione che alla fine del 1506 Giovanni Britannico riuscì a portare sul mercato dopo averla annunciata cinque anni prima, nasceva orfana anche del tipografo che ne aveva iniziato l'allestimento, suo fratello Iacobo». L'edizione non ha frontespizio ma si apre con il Privilegio di stampa del dicembre 1506; titolo e dati editoriali si ricavano dal colophon. Manca ad Adams; Brunet IV, 707; Graesse V, 326; Sandal, La stampa a Brescia nel Cinquecento 56.