Olio su tela. cm 20x26. Con la fine del Concilio di Trento (1563) e l'attuazione dei dettami controriformistici, troviamo largamente diffusa la rappresentazione dei Bambini della Passione, in opere per lo più destinate a monasteri femminili, al fine di evitare turbamenti nelle giovani suore - sovente costrette alla monacazione forzata - con le forme del Cristo adulto; l'immagine sulla croce veniva così sostituita con quella commovente del Bambino. La simbologia del soggetto è riferita al destino premonitore della Passione e del sacrificio che il Cristino, abbracciando la Croce, conosce sin dalla tenera età. Spesso attorno al Cristo Bambino si trovano gli strumenti del Calvario: i trenta denari, l'orecchio di Malco tagliato da Pietro, le pinze, il martello, i chiodi, la scala, il guanto, i dadi, la brocca, la lancia, il teschio, la tunica, il gallo, il Volto santo.
Reintelato. In vecchia cornice dorata, cm 28,5x33,5