In-4° (mm 232x164). Pagine XXIV, 558, [2]. Frontespizio in rosso e nero con ampia vignetta calcografica. Antiporta incisa in rame; nel testo graziosi capilettera, testatine e finalini, anch’essi calcografici. Lievi fioriture marginali, più intense all'antiporta, ma nel complesso buon esemplare. Legatura coeva in piena pergamena, con titoli dorati su tassello al dorso e sguardie marmorizzate.
Seconda e più suntuosa edizione curata da Antonmaria Biscioni, dopo la rarissima edizione originale del 1584, di quest'opera a buon diritto elencata fra i classici della storiografia artistica. Scritta in forma di dialogo, e diviso in quattro libri, questa si rivolge per la prima volta esplicitamente non tanto agli artisti, quanto agli amatori d’arte. Molto interessanti sono, ad esempio, le descrizioni delle opere della collezione di Bernardo Vecchietti, che contenevano i lavori dei migliori maestri del tempo, soprattutto fiorentini. Schlosser-Magnino ritiene che l'autore sia l'unico che possa «[...] esser considerato con qualche diritto come il successore del Vasari». Cfr Gamba 242; Moreni I 149.