Acquaforte con interventi di coloritura ad acquerello. mm 450x385. Foglio: mm 610x478. Betto Lotti, 553. Bardazzi, 20. Longatti, 62. Sisi, 83. Firmata e titolata a matita in basso a sinistra. Amico e compagno di studi di Ottone Rosai alla scuola d’incisione di Celestino Celestini, Betto Lotti ne condivise le prime esperienze esasperate e “sensibiliste”, abbeverate alle fonti più amare di Poe, Baudelaire e Verlaine, con una personale a due nell'autunno del 1913 in via Cavour a Firenze. Il mondo torbido dei bassifondi, come le osterie popolate di figure losche cantate da Dino Campana, diveniva uno dei temi prediletti per gli atteggiamenti bohémien eversivi e provocatori. L’incisione fu esposta alla Prima Mostra di Bianco e Nero di Pistoia, luglio-agosto 1913, cat. n. 88, assieme alle famose Case civette di Ottone Rosai.
Bella impressione stampata su carta calcografica avorio. Ampi margini con qualche piccolo strappetto, lieve foxing, tracce di sporco al verso, per il resto ottima conservazione.