In-4° (mm 228x158). Pagine [2] bianche, [14], 815 [i.e. 621], [3]. Numerosi errori nella numerazione delle pagine ma testo ben completo. Frontespizio stampato in inchiostro rosso e nero con piccola corona incisa in legno, stemma xilografico di Livorno in fine. Leggere arrossature sparse. Bellissima legatura muta coeva in pieno vitello maculato con coppia di cornici concentriche rispettivamente ornate a merletto, a roselline, a dente di topo e a filetto puntinato, con ampie decorazioni a volute fogliate accantonate interne ed esterne e fregio fitomorfo nel centro ripetuto al dorso, il tutto impresso in oro. Tagli dorati e cesellati. Piccole lacune ben restaurate alle cuffie e minuscoli forellini di tarlo. Nota di possesso settecentesca all'occhietto.
Pubblicato sotto il nome di Teofilo Alario, questo trattato morale sulla coscienza scritto in latino viene attribuito da alcuni a Gavino Carta e da altri all'editore Giovanni Vincenzo Bonfigli; cfr. Biographia Sarda I, 285; Dizionario biografico degli uomini illustri di Sardegna; Melzi III, 195; Sommervogel II, 784.